Mi sono spesso chiesto: se l’erba in natura cresce senza che ci sia un uomo a zappare, a seminare, a innaffiare e ad aggiungere delle sostanze (biologiche o meno) nella terra, perché le verdure non potrebbero fare lo stesso? La risposta che mi è stato comunemente data è stata “perché le verdure sono più sensibili e hanno più necessità“, non mi soddisfa. Prima di tutto, anche le piante coltivate arrivano sempre dalla natura, quindi le loro necessità di base sono paragonabili alle altre piante. Secondo, se la matura fa crescere le piante spontanee che nutrono gli animali, perché non potrebbe fare crescere delle piante che nutrono gli uomini? Non è per caso che la natura le può fare crescere, ma in un modo o l’altro, noi ci siamo dimenticati di questa cosa?
I miei nonni erano contadini, i miei genitori hanno vissuto la maggior parte della loro vita coltivando la terra, ma io l’ho fatto di rado da bambino. Quindi so che si fanno tanti lavori, ma non ho mai capito il vero perché. Quindi non mi sono mai veramente avvicinato a un modo di coltivare la terra che non mi risuonava.
Il 2020 è stato un anno di svolta che da questo punto di vista! Un amico mi ha raccontato che ha coltivato le zucchine nel suo orto in montagna e nella prossima visita, dopo 3 mesi, ha raccolto zucchine! Senza che nessuno le innaffiasse, senza che nessuno le zappasse, le curasse in alcun modo e senza avere aggiunto alcuna sostanza chimica o meno al terreno. Questo racconto mi ha impressionato, ho chiesto dettagli e ho deciso subito di provarlo anch’io. Perché questo è quello che si avvicinava di più al mio sentire!
Nei anni seguenti, ho coltivato usando questo metodo con più di 20 tipi di verdura. Ho avuto successi e fallimenti, e ho capito quanto il metodo è valido per la maggior parte delle verdure coltivate.
Avvicinandomi all’agricolura, ho conosciuto anche altri metodi non convenzionali: l’agricoltura biodinamica basata sulla visione di Rudolf Steiner, la permacultura, l’orto sinergico, agroforestazione. Trovo valore in ognuna di loro e specialmente nella diversità di metodi che l’uomo ha a disposizione in questo periodo, per avvicinarsi alla natura e alla coltivazione in un modo molto meno invasivo e più sano, rispetto alle possibilità che i nostri genitori hanno avuto.
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